Le Radici e le Ali
già chiesa di S. Maria in Braida
Posta
all’angolo tra via S. Rocco e via S.Maria, a cui dà il nome, questa
chiesa venne costruita Il termine Brera o Braida è di origine longobarda, significa “piano” “pianura” e col tempo finì coll’indicare un campo, un prato asciutto nei pressi di un centro abitato. Dal liber chronicus di Giovanni Battista Maini, arciprete in Cuggiono:
Per il suo carattere di chiesa semipubblica vi facevano sosta le processioni e dal 1846 al 1894 fu usata come oratorio femminile. Come gli altri immobili dei Carisi fu ereditata dagli Oltrona Visconti , da questi passò ai Lurani e poi ai Mapelli, che la vendettero negli anni 80 insieme all’intera proprietà a una società immobiliare […] “ (tratto da Chiese di Cuggiono e Castelletto a cura di G. Visconti) L’intero immobile, venne quindi ristrutturato, ricavandone appartamenti che vennero venduti, ma a causa del fallimento dell’impresa costruttrice, tutto il fabbricato comprendente la chiesa venne messo all’asta. Su sollecitazione dei residenti, coinvolti loro malgrado nel fallimento dell’impresa, e del Conafi (Comitato nazionale vittime fallimenti immobiliari) intervenne la Cooperativa Urbanistica Nuova di Bollate, che partecipò all’asta, aggiudicandosi l’intero immobile e restituendo gli appartamenti, come da accordi, ai residenti stessi. Restava da definire il “destino” della chiesa di S. Maria, da tempo non più luogo di culto, fatta precedentemente accatastare dall’impresa fallita come “edificio commerciale” : secondo questo accatastamento la navata sarebbe diventata un negozio e l’abside il relativo magazzino. In questa fase si inserì la proposta dell’Ecoistituto della Valle del Ticino: non vendere la chiesa ma destinare questo spazio ad attività culturali, restituirlo a un uso pubblico, farlo tornare al servizio dei cittadini e delle associazioni, e istituirvi anche un centro di documentazione sulla emigrazione e sulla storia contemporanea, La proposta venne accettata di buon grado. Urbanistica Nuova, proprietaria dell’immobile rinunciò a mettere sul mercato la chiesa di S. Maria e stipulò con l’Ecoistituto un accordo trentennale (rinnovabile) di comodato gratuito a fronte della ristrutturazione del fabbricato, ristrutturazione in buona parte già avvenuta attraverso il lavoro volontario e la partecipazione di imprese locali. Oggi con il nuovo nome “LE RADICI E LE ALI” questo piccolo angolo di storia del paese, torna a nuova vita. La realizzazione di questa prima parte del progetto di recupero consentirà l’inizio delle nuove attività culturali, artistiche e di ricerca storica. Tante piccole gocce per sostenere questo progetto Anche tu puoi farlo:
Non poco resta
ancora da fare. Acquistare adeguati arredi, sostituire i serramenti
superiori rendendoli apribili ed automatizzati, rendere energeticamente
autosufficiente questo luogo con un adeguato impianto fotovoltaico,
inserire il sistema di deumidificazione delle murature. Questa seconda
parte della ristrutturazione sarà altrettanto impegnativa della
prima. Anche il tuo aiuto sarà prezioso.
Numerosi cittadini hanno inoltre prestato volontariamente e con entusiasmo la loro opera incoraggiandoci a proseguire e soprattutto impiegando il loro tempo nei lavori manuali di recupero. Sarebbe impossibile farne un elenco completo. A tutti loro il nostro più sentito Grazie.
La realizzazione del progetto al Dicembre 2007
Esterni de "Le radici e le ali" , sede dell' History Migration Center e dell'Ecoistituto della Valle del Ticino
Interni - vista dall'ingresso (clicca sull'immagine per ingrandire)
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Interni - vista posteriore (clicca sull'immagine per ingrandire) | |||
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Esterni: dipinto murale 'E sem partii...' inaugurato il 20 Luglio 2008 (clicca sull'immagine per ingrandire) |
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The History Migration center (presentazione in inglese del Centro di documentazione sulla emigrazione)
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