'E sem partii….'

 

 

Angelo e Manuela. Giovani quasi coetanei incontrati per quegli strane vicende della vita che a volte non sai se capitano per caso o sono in un libro già scritto riposto chissà dove.

 

Angelo Garagiola, 37 anni, lo trovi dietro al banco della Rossi Service. Competente ed efficiente sa consigliarti nel caso tu abbia problemi di verniciatura, imbiancatura, trattamento di superfici. 

Ma fin qui siamo nella normalità di chi fa bene il proprio lavoro. Il fatto è che Angelo non è solo un bravo commesso.Come ognuno di noi, ha i suoi sogni e cerca di realizzarli. Il suo sogno è esprimersi con la pittura interpretata secondo canoni del tutto personali, pittura tridimensionale, dai colori forti e dalle forme fuori dagli schemi, dove la fantasia la fa da padrona. Non siamo critici d’arte e quindi ci fermiamo qui per evitare svarioni sul tema. Ciò che colpisce da subito è la sua disponibilità a trasformare in realtà alcuni intuizioni che escono spontaneamente nel conversare, tra persone che sanno entrare in sintonia, quando in piena libertà si pensa a voce alta. È stato lui, l’anno scorso a realizzare a tempo di record il disegno della T shirt de "Le radici e le ali".

Altra storia esemplare il dipinto murale sulla emigrazione cuggionese in America all’imbocco di via S. Maria. Una storia che va raccontata.

 

A partire da alcune foto d’epoca Angelo aveva realizzato un bel bozzetto che narrava queste vicende: la condizione contadina, la partenza per nave, l’arrivo a New York, i nostri a costruire strade ferrate, a lavorare nelle cave e nelle miniere, St. Louis, Herrin...

 

Un bel racconto tradotto in segni color sanguigna che attendeva il tempo giusto per essere tradotto in dipinto su quel muro. Questo a fine autunno 2007. L’inverno, si sa, non è il momento più adatto, per realizzare dipinti murali, la primavera già andava meglio, ma c’erano altri impegni, il lavoro e la famiglia da poco diventata più numerosa che lo assorbiva parecchio. Angelo accennava anche di questi impegni quotidiani con una punta di rammarico per il fatto di vedere i tempi del dipinto allungarsi.

 

 

E qui entra in scena Manuela. Manuela Furlan è di Ossona, 35 anni, minuta, occhiali e capelli scuri alla Trinity la protagonista femminile di Matrix. 

Deve aver avuto da sempre la pittura nel sangue, inclinazione perfezionata al liceo artistico e all’accademia di Brera. Perché questo è il suo vero linguaggio. Tra parentesi sue sono le copertine dei romanzi di Jonathan Coe editi da Feltrinelli.

 

Tratto deciso, essenziale, di grande forza, che tira fuori il mondo che ha dentro molto più che con le parole. Uno "scricciolo" dalla forza espressiva inusuale. Se dovessimo fare un paragone letterario "il coraggio del pettirosso" di Maurizio Maggiani, non stonerebbe per nulla.

 

Angelo aveva contattato Manuela. Le aveva parlato di "E sem partì", così aveva chiamato il bozzetto del dipinto, in omaggio evidente a una canzone di Van de Sfross sull’emigrazione. Le aveva raccontato della vicenda di questa chiesetta recuperata ad usi culturali attraverso il lavoro volontario di molti cittadini, luogo rinato da poco in cui si facevano mostre, si organizzavano dibattiti e che voleva ospitare un centro di documentazione affinché rimanesse memoria della nostra imponente emigrazione verso le americhe. Manuela ci siera buttata a capofitto.

 

Piccolo inciso:"Furlan" (friulano) non è certo un cognome originario di Ossona. Evidentemente anche la sua famiglia è stata una famiglia di migranti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fatto sta che il bozzetto di Angelo viene arricchito dalle forti pennellate di Manuela in tanti cartoni che ne sviluppano i particolari.

 

Quando una sera di giugno la vediamo entrare a "Le radici e le ali" con i suoi bozzetti sottobraccio, rimaniamo colpiti da quei tratti così decisi ed espliciti. 

Lo scricciolo volava alto. I tempi stretti non la impensieriscono e dopo qualche settimana, iniziano i lavori. 

 

La Rossi Service procura il materiale necessario, l’impresa Scaramuzzino le transenne e la segnaletica del piccolo cantiere, Arnaldo Rossini valente mastro muratore prepara l’intonaco per il dipinto.

A inizio luglio le prime pennellate. Il tempo a disposizione non è molto ma i lavori procedono spediti in vista della festa del paese, "ul Carman" scadenza fissata per l’inaugurazione.

 

Così è stato. Il dipinto è stato scoperto il 20 luglio, a un anno esatto dal recupero della chiesa di S. Maria in Braida, mentre all’interno dell’edificio i nostri due giovani artisti, esponevano i loro dipinti e disegni sui temi più vari.

Padrini d’eccezione che hanno tolto il telo che ricopriva il dipinto murale Mark Spezia, nipote di emigrati Cuggionesi in America e Vittorio Volpi poliedrica figura di cittadino del mondo dall’infanzia cuggionese. 

Entrambi proprio quel giorno avevano ricevuto la cittadinanza onoraria del paese.

Molta gente e il sindaco insieme a loro per questa "operazione della memoria contro l’oblio" che aveva trovato in Angelo e Manuela i giusti compagni di viaggio.