Centralina idroelettrica di Castelletto di Cuggiono.

 

Il progetto di rimessa in funzione valutato positivamente dalla Regione che ha dato l’assenso allo stanziamento dei fondi europei  “obiettivo due”.

Il “sogno” perseguito ostinatamente da anni dalle associazioni ambientaliste locali sta cominciando a realizzarsi.

Rimettere in funzione “a letiga” di Castelletto di Cuggiono, la storica centralina idroelettrica delle Baragge, è sempre meno una utopia.

La Regione Lombardia, titolare della assegnazione dei Fondi Europei in Obiettivo Due, ha valutato positivamente il progetto presentato dai Comuni di Cuggiono e Bernate, deliberando lo stanziamento di 1.376.000 Euro.E’ una tappa decisiva in un percorso che ha visto caparbiamente, da oltre 8 anni il Comitato difesa ambientale Cuggiono-Castelletto e L’Ecoistituto della Valle del Ticino, in collaborazione con i comuni di Bernate e Cuggiono, portare avanti questo progetto, superando non pochi ostacoli.

 Per capire come nasce questa proposta dobbiamo tornare al lontano 95,  nel pieno della forte contrapposizione della popolazione ai pozzi AGIP in vallata. Dopo il disastro occorso aTrecate dove Il pozzo TR 24 era esploso ricoprendo di petrolio una vasta area al di là del Ticino,  l’AGIP  avrebbe voluto realizzare un altro pozzo proprio a Castelletto a un centinaio di metri da questa centralina. Era nato un forte movimento di opposizione che aveva visto una forte partecipazione popolare. Una delegazione di una trentina di persone, organizzata dal Comitato difesa ambientale, si era anche recata al Parlamento Europeo nell'ottobre del 95  ottenedo il fermo sostegno degli europarlamentari.

Della delegazione faceva parte anche l’allora coordinatore dei sindaci del castanese, Carlo Ferrè attuale sindaco di Bernate Ticino, che sposò da subito l'idea del comitato di rimettere in funzione la Centralina, come piccolo esempio di un modo diverso di produrre energia, rinnovabile e pulita. Data da allora la forte collaborazione delle associazioni cuggionesi con questo sindaco proseguita poi su altri progetti ambientali.

Raccontare l'iter di queste vicende é fare anche la storia di un impegno  ostinato da parte del Comitato difesa ambientale Cuggiono-Castelletto  e dei tecnici  dell’Ecoistituto della Valle del Ticino, impegno spesso visto con “sufficienza” da buona parte della “politica locale” che però, piano piano si è fatta sempre meno scettica in merito, apprezzando i contenuti tutt’altro che utopistici del progetto.

“Gutta cavat lapidem”, avrebbero detto i latini, la goccia scava la pietra, tant’è che il 14 settembre del 2002 si è arrivati alla decisione da parte del comune di Cuggiono in collaborazione con quello di Bernate di fare domanda di finanziamento per la rimessa in funzione della centralina. Questo progetto analizzato in dettaglio dalla commissione regionale preposta, è stato infine valutato positivamente fino a ricevere, a differenza di molti altri studi presentati da altri comuni, l’assenso regionale per lo stanziamento dei fondi europei.

La cifra assegnata, (circa 2 miliardi e 600 milioni di vecchie lire) è al 40% a fondo perduto e al 60% prestito decennale a interesse zero, il cui ammontare verrà coperto totalmente dalla produzione di energia elettrica (900.000 Kwh annui), non gravando quindi sulle casse comunali, ma anzi lasciando probabilmente anche un piccolo utile alle municipalità.

Tutto risolto quindi? Ovviamente no. La fase che si è aperta ora è molto delicata. E’ una lotta contro il tempo. Entro il 20 maggio se non sarà presentato il progetto esecutivo e affinati gli aspetti gestionali i comuni perderanno il finanziamento. Solo una forte determinazione e collaborazione tra i due comuni, i loro apparati tecnici ed ovviamente  i tecnici dell’Ecoistituto potrà raggiungere il risultato. Solo così, “a letiga” dopo quarant’anni di abbandono potrà finalmente tornare a produrre energia, pulita, rinnovabile, e a servizio delle comunità locali.  Quello che tutti ci aspettiamo, che questo “sogno” cominci finalmente a concretizzarsi. E’ una occasione storica che non può assolutamente essere lasciata cadere.

                                                                                                            10.02.04