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Lynn Parotti in Arconate, Milano
Il documento rivelatore è stata la l’immaginetta di Felice Parotti sepolta tra tante carte. Il luogo Nassau, Bahamas Lynn Parotti sorride davanti a un carpaccio di tonno che segue il petto d’oca e quello d’anatra. Il brusio del ristorante La Locanda di Arconate è di quelli che ti porti dietro per sempre. Quadri di vita, di famiglia, sentimenti lontani, voglia di rivedere, desiderio di sapere, ansia di riallacciare, ricordi quasi sbiaditi. Angus argentina con carciofi, filetto d’asino. No, non è il pranzo di Babette. E’ semplicemente una cena del ritorno, quella che molti ricercatori di storia dell’emigrazione come me sentono addosso come i protagonisti reali cioè i parenti ritrovati. Nomi che ricorrono, parole sovrapposte, l’inglese lento che resta sempre ostico, persone che non si vedevano da anni. Tutti a parenti riuniti, a scattare fotografie a menzionare nomi familiari ricorrenti. Felice, Filippo, Eusebio, zia Cichina, Ricongiungimenti mentali. Fotografie color seppia spuntate da chissà dove e portate all’evento come prova. Fotografie lontane lontane con pochi nomi e pochi riferimenti. Murphysboro, Illinois. Chi sono quei due ? Felice, no, Filippo. La zia Cichina. Me la ricordo quando venne nel 1939. Lettera di intenti di Felice Parotti per diventare cittadino americano. Herrin, Illinois, 1905. Spiegazioni, promesse. Voglia di stare assieme. 1901, Arconate. La soluzione dei problemi economici del territorio trova da tempo una temporanea panacea nella massiccia emigrazione verso le Americhe. Stati Uniti e Argentina. Le destinazioni principali sono St. Louis, Missouri, Detroit, Michigan e Herrin, Illinois. Luigi ( Louis ) Parotti emigra a Herrin. Dotato di spirito innovativo si afferma nel lavoro delle costruzioni dove al talento tecnico aggiunge quello artistico. Costruisce le prime strutture solide in una città sorta in tutta fretta di legno, in seguito alla scoperta dei giacimenti di carbone di Fredonia, Murphysboro e Herrin dove i Lombardi lavoravano soprattutto in miniera. Sono opera sua il palazzo dell’Opera, la First National Bank e le decorazioni a grottesca di molti altri edifici. Suo è lo stampo per un tipo di blocco di cemento che rivoluziona il modo di edificare. Lo brevetta e potrebbe anche venderlo per 40.000 dollari ma la sua richiesta di marchiare ogni pezzo con la P gli rovina l’affare. Ogni blocco richiede la compressione in uno stampo di legno, operazione che impegna tutta la famiglia. Louis Parotti era sposato con Maria Bienati che lo raggiunse con i tre figli nel 1903 gliene diede altri sette. L’ultimo nacque a Miami in Florida dove Louis si era trasferito nel 1917. I fratelli Giovanni ( John ), Filippo ( Philip), Felice e la sorella Francesca ( zia Cichina) seguirono il fratello a Herrin tra il 1903 e il 1905. Felice lavorò in miniera ma non ne fu entusiasta e tornò in Italia. Acquistò la casa e il terreno vicino al Canale Villoresi dove tuttora abita la moglie del figlio Eusebio, Edvige. Gli altri restarono a Herrin. Louis Parotti si trasferì a Nassau, Bahamas dove continuò a costruire case ed edifici fino alla sua morte avvenuta prematuramente nel 1935. Nel 2003 Ernesto Milani durante un viaggio di ricerca a Herrin si imbatte in un articolo senza data del Southern Illinoisian che parla di Parotti e lo paragona ad un architetto del nostro tempo. Vane ricerche negli archivi. Nessun ricordo vivo. Una labile traccia nello statuto del Circolo Cristoforo Colombo dove Luigi Parotti figura come membro della commissione. Dati maggiori nell’elenco delle richieste di naturalizzazione. Parenti prossimi a Herrin. Nessuno. Poi a poco a poco l’emigrazione della famiglia viene ricostruita attraverso le banche dati. La famiglia di Felice Parotti viene identificata e altri tasselli si aggiungono. Tante foto che raccontano di un Luigi Parotti estroverso, artista, guascone. Poi un giorno. 2005. Lynn Parotti, figlia di Hartley, figlio di Julius, figlio di Luigi Parotti risponde a una lettera di Ernesto Milani. Lynn vive a Londra dove si è trasferita dalle Bahamas per continuare la sua carriera artistica. La cosa non sorprende affatto. E’ tutto nei geni. E’ una pittrice che richiama con forza la sua origine Bahamiana attraverso i colori e per tutto quanto è marino. E’ stato scritto che il mare sembra uscire dalla tela per riversarsi sul pavimento. La sua opera riflette un profondo senso della fragilità della vita e una grande preoccupazione per tutto ciò che tende a rovinare l’equilibrio naturale. Le fioriture precedono l’avvizzimento, il muschio di Venezia denuncia l’abbandono della città e il trionfo della natura e i puntini nel mare sono le tossine letale che vengono emesse di continuo. Una tensione continua per andare nel profondo delle cose e denunciare i mali causati dall’uomo. Il senso della debolezza deriva dal suo lavoro alla scuola dei bambini dell’ospedale di Chelsea. La consapevolezza della morte può dare la forza di apprezzare la vita. E questa esperienza l’ha pure portata ad usare il proprio talento artistico per una causa benefica. Partecipa infatti al progetto dell’Unicef dei Buddy Bears, sculture di orsi dipinti da vari artisti la cui vendita viene destinata i bambini. L’orso di Lynn si chiama Mavis, nome tipico bahamiano. Lynn ha trascorso le vacanze di Natale a Udine dalla cugina Maria Rosa dove le ha raggiunte Edvige Parotti. Qualche giorno fa, in occasione di una manifestazione Bahamiana, Lynn è tornata in Italia con il compagno John. Prima visita ad Arconate. Rose rosse per le strade. Gerani sul ponte del canale Villoresi. Casa. Tante parole. La statua della madonna sulla parete di casa simile a quella che aveva scolpito il nonno Julius. E ieri sera, tutti felici di avere Lynn tra di loro. Una famiglia. L’anello ricongiunto. E la prova era tutta lì. In quella immaginetta di Felice Parotti che girava per casa a Nassau e nessuno sapeva niente. E’ bastato scrostare la superficie. Julius faceva il vino alle Bahamas.
Ernesto R Milani 14 giugno 2006 e-mail ernestormilani "at" yahoo.it (per ridurre lo spamming è stato omesso il carattere @ e sostituito con "at")
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