Eugene Ulisse Mariani |
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Intervista a Eugene Ulisse Mariani
Eugene Mariani è soprattutto un amico che vive a St. Louis. Attualmente continua a fare il professore alla scuola di ingegneria e scienze applicate della Washington University di St. Louis. Insegna pure in Cina, a Chengdu; Shanghai e Shenzhen per conto della Webster University di St. Louis che ha un esteso programma internazionale.
Quali sono i tuoi commenti sull’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti d’America? Quali saranno i cambiamenti?
Cercherò di dare una risposta secondo la mia prospettiva di italoamericano e di cittadino americano qualunque che ha fortemente sostenuto Barack Obama dirante la sua campagna presidenziale. Come ben sapete, sono impegnato da molti anni nella comunità italoamericana di St. Louis, Missouri. Fondandomi sulla mia esperienza, non credo che per quanto riguarda questa elezione, gli italoamericani abbiano preso una posizione specifica. Molti ialoamericani hanno votato per Obama e molti per McCain ma in entrambi i casi senza un pregiudizio razziale. Il fatto che un candidato fosse nero e l’altro bianco non ha influenzato il processo decisionale della maggior parte degli elettori italoamericani, soprattutto quelli giovani. Le questioni più importanti hanno riguardato la rispettiva linea politica dei candidati e non il colore della pelle. Non è stato un problema di razza.
Il pregiudizio è una cosa che molti vecchi italoamericani hanno sperimentato direttamente negli Stati Uniti. Il pregiudizio anti-italiano è ancora nitido nella mente di molti di noi. Io sono un italoamericano di prima generazione. Mio padre emigrò dall’Italia nel 1922 e mia madre, seppur nata negli Stati Uniti, era la figlia di immigrati italiani. Io sono nato nel 1932. Sono cresciuto durante gli anni della grande depressione e della Seconda guerra mondiale, e ricordo di avere visto e sperimentato, da ragazzo, molti esempi di pregiudizio anti-italiano. Negli Stati Uniti quella situazione non esiste più. Con il passare del tempo i bambini italoamericani sono cresciuti, hanno frequentato l’università e si sono integrati nella cultura e nella società americana. Non esiste più alcun limite a quanto gli italoamericani possono realizzare o raggiungere in qualsiasi campo, sia negli affari, nelle professioni, nelle università o in politica.
Ma il pregiudizio verso gli afroamericani è stato infinitamente più grande di quello sperimentato da qualsiasi altro gruppo etnico e mentre la legislazione sui diritti civili ha enormemente ridotto l’ingiustizia conseguente, negli Stati Uniti il pregiudizio è tuttora esistente – soprattutto in alcune parti del Paese. E il fatto che il pregiudizio esista tuttora è ciò che ha dato importanza storica a questa elezione. Così come l’elezione di John Kennedy, il primo cattolico mai diventato Presidente, smentì il fatto che la religione sarebbe stata un fattore decisivo nelle elezioni presidenziali, il fatto che gli americani – bianchi e neri - - abbiano votato con una maggioranza schiacciante per eleggere Barack Obama Presidente degli Stati Uniti, ha smentito la convinzione che la razza sarebbe stata la questione dominante di questa elezione. Il fatto che un nero sia diventato Presidente degli Stati Uniti è d’importanza storica incommensurabile e di significato essenziale. Appena pochi anni fa, sarebbe stato inconcepibile che un nero potesse diventare Presidente degli Stati Uniti. Adesso è realtà. E’ una svolta nella storia americana e il Paese non sarà più quello di prima.
In generale, gli italoamericani che conosco non hanno votato Obama per due motivi. IL primo motivo è che molti sono Repubblicani conservatori convinti che il Partito democratico porti il Paese troppo a sinistra verso il Socialismo e lo stato assistenziale. Il secondo motivo è che molti italoamericani sono Cattolici, almeno nominalmente, e molto preoccupati della questione dell’aborto. La Chiesa cattolica ha assunto una posizione molto forte contro l’aborto e ha fatto chiaramente capire che un voto per il Partito democratico sarebbe stato un voto per ribaltare l’emendamento costituzionale Roe contro Wade. Penso che molti cattolici italoamericani siano stati fortemente influenzati dalla posizione della Chiesa e che abbiano votato Repubblicano soltanto per questo motivo.
Io ho votato Barack Obama perché ho pensato fosse la scelta migliore per il mio Paese. A convincermi sono stati la sua intelligenza, la sua eccellente istruzione, la sua storia familiare, la sua educazione internazionale e le sue origini, la sua capacità d’espressione, la calma e il suo comportamento ponderato. Credo pure nei principi basilari di Obama e del Partito democratico ; la sua posizione sulla guerra in Iraq, sull’assistenza sanitaria universale, il miglioramento dell’istruzione. Da Cattolico praticante sono contrario all’aborto, ma penso che sia una questione morale e di scelta personale. Credo pure che, quando si considera la direzione generale del Paese, esistono altri problemi morali – come l’assistenza sanitaria universale – che meritano pari attenzione.
Penso che la strada di Obama e degli Stati Uniti sarà difficile visti gli immensi problemi legati alla situazione economica, la guerra, il terrorismo, l’ambiente e la globalizzazione, per citare alcune delle questioni che noi e il mondo ci troviamo ad affrontare. Ma credo che Obama riuscirà a riportare il Paese sulla strada giusta e che la sua politica migliorerà la vita di tutti gli americani e che gli Stati Uniti otterranno nuovamente il rispetto e l’ammirazione del mondo intero. Sì, ce la possiamo fare.
Trad. Ernesto R Milani
10 Dicembre 2008 |
An Interview with Eugene Ulisse Mariani
Eugene Mariani is most of all a friend who lives in St. Louis. He is still teaching as a professor at the School of Engineering and Applied Sciences at Washington University in St. Louis. He is also a visiting professor at Chengdu, Shanghai and Shenzhen, China on behalf of Webster University in St. Louis.
What is your reaction to the election of Barack Obama as the American President-Elect and to the changes that will be coming as a result?
I will attempt to answer your questions first from my perspective as an Italian-American and secondly as an ordinary American citizen who strongly supported Barack Obama in his Presidential campaign. As you know, I have been very active in the Italian-American community of St. Louis, Missouri for many years. Based on my experience, I do not believe that there was a typical Italian-American position with regard to this election. Many Italian-Americans voted for Obama and many voted for McCain but there was no racial prejudice involved either way. The fact that one candidate was black and the other white did not enter into the decision-making process of most Italian-American voters, especially among the younger people. The important issues were about the candidates’ respective policies and not about the color of their skins. Race was not an issue.
Prejudice is something that many older Italian-Americans have directly experienced in the United States. Anti-Italian prejudice is still vivid in the minds of many of us. I am a first generation Italian-American. My father emigrated from Italy in 1922 and my mother, although born in the United States, was the daughter of Italian immigrants. I was born in 1932. I grew up during the years of the great depression and WW II and I can remember seeing and experiencing many examples of anti-Italian prejudice as a young boy. That situation is no longer true in the US. As time passed, Italian-American children grew up, attended universities and became assimilated into American culture and society. Now, there is no longer any limit on how much Italian-Americans can achieve or how far we can go – in any field whatsoever, whether in business, the professions, the universities, or in politics.
But prejudice against African-Americans was infinitely greater than that experienced by any other ethnic group and while equal rights legislation has greatly reduced the resulting injustice, prejudice still exists today to an extant in the United States – especially in certain parts of the country. And the fact that such prejudice still exists is what made this election of such historic importance. Just as the election of John Kennedy, the first Roman Catholic ever to become President disproved the fact that religion would be a decisive factor in Presidential elections, the fact that Americans – both black, white – overwhelmingly voted for Barack Obama for President disproved the belief that race would be the overriding issue in this election. The fact that a black man will become President of the US is of immeasurable historic importance and of paramount significance. Just a few years ago, it would have been inconceivable that a black man could be elected President. Now it is a fact. It is a turning point in American history and the country will never be the same as it was before.
In general, the Italian-Americans I know who did not votefor Obama, did so for two reasons. One reason was that many are conservative Republicans and believed that the Democratic Party would move the nation too far to the left and into the direction of Socialism and the welfare state. The second reason is that most Italian-Americans are Roman Catholic, at least in name, and were very concerned about the issue of abortion. The Catholic Church takes a very strong position against abortion and made it very clear that it believes that a vote for the Democratic Party would be a vote to overturn the Roe v. Wade constitutional amendment. I believe that many Italian-American Catholics were strongly influenced by the Church’s position and voted Republican for this reason alone.
I voted for Barack Obama because I believe that he was the better choice for President of my country. It was Obama’s intelligence, his superb education, his family history, his international upbringing and background, his ideas, his ability to express himself, and the calm, thoughtful manner in which he carried himself that convinced me. I also believe in Obama’s basic philosophies and that of the Democratic Party; his position on the Iraqi war, on universal healthcare, the improvement of education. As a practicing Catholic, I am opposed to abortion but believe that this is a matter of personal moral choice. I also believe that in considering the overall direction of the country that there are other moral issues – such as universal medical care - that must be considered as well.
I think that the road ahead will be difficult for Obama and for the United States given the immense problems we face with the economic situation, the war, terrorism, the environment, and globalization to mention just some of the issues facing us and the world. But I believe he will put our country back on the right road, that his policies will improve the lives of all Americans, and that the United States once again will achieve the respect and admiration of the entire world. Yes, we can!
Eugene Ulisse Mariani, Ph.D. President-Emeritus Italian Club of St. Louis
Dec 10th, 2008 |
Eugene Ulisse Mariani
Eugene Mariani and Shenzhen students
Eugene Mariani e il console italiano a Chicago GC Motta in occasione del conferimento del cavalierato
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