Diventare Americano

 

 

 

 

Il sogno di molti emigrati italiani era di diventare americano appena possibile, per dare un significato ben preciso alla nuova vita che avevano deciso di intraprendere.

Gli emigrati italiani partirono spesso per trovare un lavoro sicuro e pagato, risparmiare abbastanza per mantenere la famiglia in Italia, e quindi rientrare con qualche dollaro in più. Il sogno americano sembrava facile a realizzarsi perché il lavoro non mancava e le opportunità di progredire nemmeno. Poi, poco alla volta, le cose cambiarono e molti si accorsero che per mantenere lo status dovevano decidere che cosa fare, restare in America per sempre o tornare in Italia. Nel primo caso, restare soltanto italiani non giovava. Il sistema esigeva bene o male che si integrassero anche attraverso un nuovo status di cittadini americani per essere parte del nuovo corso della storia.

Grazie a questa pressione esterna sono giunte a noi, oggi molto accessibili, le dichiarazioni di intenti ovvero i primi documenti compilati dai migranti per richiedere la cittadinanza americana cui seguivano le domande di naturalizzazione. Tutti questi documenti fotografano le vicende dei migranti nel periodo di transizione e forniscono dati e informazioni, spesso mancanti o non dettagliate sui registri delle navi, sulla loro vita dopo lo sbarco in America.

 

Nome : John Zoia

Residenza : 320 N. 18th Street, Herrin, Illinois. Occupazione : Minatore di carbone

Anno di nascita : 5 settembre 1868 Paese di nascita : Cuggiono

Emigrato da : Le Havre, Francia Data : 25 giugno 1891

Porto d’arrivo : New York Data : 3 luglio 1891 Nome della nave : La Lorraine

Dichiarazione di Intenti in data : 3 giugno 1922 Luogo : Marion, Williamson County, Illinois

Descrizione fisica data al momento della dichiarazione di intenti :

Colore : Bianco Carnagione : Scura Altezza m. 1,75 Età anni 53

Peso : Kg. 70 Capelli : castani Occhi : grigi

Segni particolari : nessuno

Ultima residenza all’estero : Cuggiono, Italia

Stato civile : Vedovo

Nome dei figli :

Josephine Zoia : nata il 21 febbraio 1893 a St. Louis e residente a Herrin, Illinois

Frieda Zoia : nata il 17 marzo 1904 a St. Louis, Missouri e residente a Herrin, Illinois

John Zoia nato il 27 marzo 1907 a St. Louis, Missouri e residente a Herrin, Illinois

Ha rinunciato alla fedeltà a Vittorio Emanuele III re d’Italia.

Residente in USA dal 3 luglio 1891 e in Illinois dal 10 novembre 1914

Data della petizione : 16 luglio 1924

Testimoni :

John Barbaglia, Notaio pubblico residente al 712 N. 16th Street di Herrin, Illinois

Charles Ruggeri, fruttivendolo, residente al 320 N. 18th Street di Herrin, Illinois

Certificato di naturalizzazione no: 2122844 emesso in data 21 febbraio 1925

 

La corte della città di Herrin gli aveva concesso la cittadinanza americana.

 

La domanda di John Zoia è tra le più semplici e sembra non rivelare niente di interessante. In realtà abbiamo dei dati anagrafici precisi cosi come quelli relativi alla partenza da Le Havre. Partenza dalla Francia per semplici motivi di costo inferiore del biglietto, navi più veloci e durata inferiore della traversata atlantica e sbarco a Castel Gate ( Ellis Island fu inaugurata l’anno successivo al suo arrivo, nel 1892)..

Zoia emigra a St. Louis dove sulla Montagna, la famosa Hill di St. Louis c’è una colonia di cuggionesi, ma quando in prossimità della prima guerra mondiale resta senza lavoro, lo trova a Herrin, distante allora un paio d’ore di treno, adesso non c’è più, dove ci sono altri cuggionesi che lavorano soprattutto in miniera. Contrariamente a altri correligionari, Zoia aspetta abbastanza tempo a diventare americano, ma probabilmente è pressato dai politici italiani alla ricerca di un’elezione sicura, ma anche dai figli perché, essendo vedovo, potrebbero avere bisogno di assistenza, garantita con meno burocrazia agli americani.

Spesso le richieste erano rifiutate una prima volta perché il candidato non riusciva a dimostrare di essere stata residente in USA secondo la legge, e nessuno era disposto a mentire sotto giuramento. L’elenco dei figli e il luogo della loro nascita indica invece come i minatori fossero veri migranti e si spostassero spesso all’interno del circuito lavorativo, a volte entro i limiti dello stato, ma anche in campi minerari lontani. Ad esempio, Signorino Lazzara di Villarose ebbe un figlio nel 1907 a Streator, Illinois, un altro a Clifford, Illinois nel 1909, e un altro ancora a Freeman, Illinois nel 1912. Al momento della petizione, 1927, viveva a Herrin, Illinois e aveva richiesto di cambiare il nome di battesimo da Signorino in Sam. Il cambio nomi è una delle operazioni più comuni, ma stranamente abbastanza normali. Il nome e il cognome sono americanizzati spesso per riflettere il soprannome o la pronuncia americana.

Pasquale Bottini richiede di cambiare in Charles Bottini e Giacomo di Giugno in James De June, Jakob Grobolsek in Jacob Grobol ; altri cognomi nomi vagano alla ricerca della grafia finale. Angelo Eovaldi ( petizione) , Angelo Govaldi (intenti) e Angelo Iovaldi (ordine di ammissione della corte).

Interessante il caso degli emigrati italiani che accettarono di combattere in uniforme USA durante la prima guerra mondiale. Joe Calcaterra, nato a Cuggiono il 19 gennaio 1895 fece domanda per diventare cittadino americano a Goldhausen, Germania nel 1919 e non ebbe nessun problema a diventare cittadino il 20 settembre 1924 al suo ritorno a Herrin , Illinois. I testimoni Frank Branca, minatore, Charels Venegoni, minatore e John Barbaglia e John M Garavaglia ebbero soltanto un ruolo ufficiale di contorno senza dover giurare alcunché. Aver combattuto per gli USA costituiva un valido biglietto da visita..

Per finire cito il caso di Frank Gametro, nato a Lugnocco il 2 dicembre 1885 e diventato cittadino americano il 23 ottobre 1911 a Eagle River, Michigan.Il 25 febbraio 1916 rientrò in Italia per entrare nell’esercito regio e rinunciò alla cittadinanza american. Nel 1927 dopo essere ritornato negli Stati Uniti decise di riottenere la cittadinanza americana e rinunciare nuovamente a quella italiana. La corte di Herrin accolse la sua richiesta in base a una legge che permetteva di rinunciare alla cittadinanza americana ottenuta per naturalizzazione e quindi di richiederla un’altra volta.

Tutto questo mentre è in corso il censimento degli italiani e tutto quanto può arricchire le risposte potrà un giorno rendere la vita più facile agli studiosi.

Non è facile abbandonare questa ricerca. Aggiungo quindi Pierina Ruggeri, moglie di Alex, Alessandro Ruggeri, nata nel 1889 a Buscate, Milano e emigrata a Herrin, Illinois nel 1912 dove il marito lavora nelle miniere di carbone locali. Sempre nel 1912 Pierina dà alla luce Josie, ma il marito trova lavoro altrove. Nel 1915 il figlio Mario nasce infatti a Burgettown, Pennsylvania e nel 1917 Ida nasce invece a Russelton, Pennsylvania. La data del certificato di naturalizzazione di Pierina Ruggeri indica 25 luglio 1928 e che risiede a Herrin, Illinois dal 1917. Alex Ruggeri non si è fermato molto alla Francis Mine di Burgetttown e alla Bessemer Mine di Russelton, ma stupisce, in chiave moderna, la sua temporanea migrazione da Herrin, distante circa 1.000 chilometri e ripropone un interesse più incisivo riguardo a questo capitolo dell’emigrazione lombarda.

E gli altri?

L’ingegnere minerario Hugh Mercer, nato a Belfast, Irlanda del Nord, nel 1884 era emigrato inizialmente in Canada, a Coleman, provincia dell’Alberta, per lavorare nelle miniere di carbone del Crowsnest Pass. Nel 1918 era emigrato a St. Louis attraversando il confine nel North Dakota per arrivare poi a St. Paul, Minnesota con la Sault Ste. Marie Railroad. Nel 1919 si era sposato con Catherine Margaret, originaria di Grand Forks, British Coliumbia ( Siccome tutto si relaziona, è interessante ricordare che Grand Forks fu uno dei centri dell’immigrazione dei pacifisti Doukhobors in Canada ai primi del 1900) stabilendosi poi a Herrin dove il 14 luglio 1931 ottenne il certificato di naturalizzazione dopo aver rinunciato alla fedeltà a Giorgio V, re d’Inghilterra.

E’ evidente che i dati e i documenti rappresentano soprattutto un punto di partenza per ulteriori analisi e approfondimenti incrociati, ma sono fondamentali per capire sempre meglio come si sono trasformate le persone dal momento in cui hanno messo piede sul suolo americano.

A proposito, oggi è il 12 ottobre 2011

Ernesto Milani

Ernesto.milani at gmail.com

12 ottobre 2011