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7 Novembre 2006
7 novembre 2006: Elezioni americane di medio termine. La vittoria del Partito democratico ha innalzato l’onorevole Nancy Pelosi a Speaker della Camera americana e rivolto maggiore attenzione ai vari candidati italoamericani tra cui anche alcuni lombardi. Con la sua nomina a speaker della Camera, Nancy Pelosi diventa parte della storia delle donne di discendenza italiana che si sono distinte in politica. Il suo nome si aggiunge a quello di Ella Grasso, la prima donna mai eletta governatrice, di Mary Landrieu, la prima italoamericana eletta al Senato e di Geraldine Ferraro, la prima donna candidata al posto di vice presidente degli Stati Uniti. La sua recente vittoria nel distretto n. 8 della California con l’80 % dei voti dimostra la popolarità della Pelosi che con la nuova carica si pone subito dopo il vicepresidente nella linea di successione al presidente. Le sue nuove funzioni l’autorizzeranno a definire l’agenda dei dibattiti e l’assegnazione delle proposte di legge alle commissioni della Camera. Questo significa che potrà bloccare una legge assegnandola ad una commissione che la boccerà oppure facilitarne l’approvazione attraverso una favorevole. Può inoltre rifiutarsi di mettere una legge in agenda per il voto. E evidente che la nuova maggioranza democratica sia alla Camera sia al Senato darà un nuovo corso alla politica americana Nancy Pelosi è figlia d’arte. Il padre, Thomas D’Alesandro jr è stato sindaco di Baltimora per 12 anni: Il fratello Thomas D’Alesandro III è stato pure sindaco di Baltimora. Si è laureata al Trinity College di Washington, DC nel 1962. Nancy e il marito Paul Pelosi, nativo di San Francisco hanno cinque figli. La sua carriera politica a San Francisco inizia nel distretto n. 8 che comprende il centro città con il Golden Gate, Chinatown, Fisherman’s Wharf e i vari quartieri etnici. La sua presenza politica in campo democratico la vede attiva in tutti i settori, ma la sua battaglia principale è legata ai diritti civili. Assistenza alla famiglia, educazione, sanità, minoranze, persone disagiate. Attenzione per la politica internazionale e per i danni all’ambiente. Il "Pelosi Amendment" da lei fatto approvare richiede la divulgazione degli studi sull’impatto potenziale sull’ambiente dei progetti finanziati dalla Banca Mondiale e dalle banche associate. Le elezioni di medio termine hanno visto la partecipazione di diversi italoamericani, da intendersi anche come sposi di italoamericani. Inoltre manca l’analisi degli italoamericani da parte della madre. Restiamo così su dati generali. In California oltre alla Pelosi è stato eletta anche Grace Flores Napolitano con il 75 % dei voti nel distretto della San Gabriel Valley. Altri candidati, DeNunzio, Bruno, De Maio e Tognazzini non hanno superato l’esame. Janet Napolitano è stata rieletta invece governatrice dell’Arizona con il 63 percento dei voti. Il rinnovamento del sistema scolastico, una nuova economia e il rispetto della terra e delle acque, miglioramento della sanità e della sicurezza dello stato sono la base del suo mandato. In Colorado, Mancuso e Paccione non ce l’hanno fatta ad essere eletti alla Camera, mentre il ballerino Paul Fiorino ha ottenuto soltanto l’1 percento dei voti nella corsa per diventare governatore. Nel Connecticut, uno degli stati a più alta prevalenza italiana, Rosa Delauro è stata riconfermata alla Camera con il 76% dei voti, mentre Ralph Ferrucci del Green Party ha ottenuto soltanto l’1 % dei voti per il Senato. John De Stefano, il sindaco di New Haven non è andato oltre il 35% dei voti nel suo tentativo di diventare governatore dello stato. Joe Viscusi non ce l’ha fatta in Florida, mentre in Illinois Don Manzullo è stato confermato con il 67% dei voti. A Jeff Lamberti non è servito il discorso tenuto dal presidente Gorge W. Bush durante un pranzo a Des Moines, Iowa per dargli i voti necessari a scalzare il suo avversario democratico, anche se lo scarto dei voti è stato minimo: 52% per Boswell e 47 % per Lamberti. Le idee progressiste del Partito Libertario di Richard Fontanesi gli sono valse 17.000 voti ovvero il 17% del totale contro il repubblicano Richard Baker nelle elezioni per la Camera nello stato della Louisiana in un’elezione senza candidati del Partito democratico. Interessante la rielezione di John Baldacci a governatore del Maine che cita gli insegnamenti dei genitori Robert e Rosemary: l’importanza di lavorare sodo e di rendere migliore la vita dei cittadini. Valori imparati assieme ai sette tra fratelli e sorelle nel ristorante dei genitori, Mama Baldacci’s a Bangor a servire ai tavoli e a lavare piatti. L’importanza del servizio pubblico imparata invece dal padre che era diventato un leader politico locale. Baldacci ha cominciato la sua carriera a 23 anni e dopo il Congresso è tornato a dedicarsi al suo stato. Michael E. Capuano ha riottenuto facilmente il suo mandato nel Massachussetts con il 91% dei voti in uno stato che, però non ha prodotto altri candidati italoamericani nonostante la loro grande presenza. Joseph P. Silvestri come candidato per la camera in Nevada per il partito Libertario ha raggiunto soltanto 5.155 voti ovvero il 2%, così come il Partito nessuno di questi candidati ha in ogni caso raccolto l’adesione di 20.629 elettori pari al 4% nella corsa per il seggio di governatore. Pat Tiberi è stato invece rieletto per la terza volta nel suo collegio dell’Ohio centrale. Figlio di genitori emigrati dall’Italia è stato il primo della sua famiglia a laurearsi. Vittoria con largo margine, 58 % per continuare il suo lavoro soprattutto nel campo legislativo. Il continuo interesse nel settore dei trasporti, dell’ambiente e dell’istruzione dalla sua prima elezione nel 1986 sono risultati decisivi per la rielezione di Peter DeFazio nel suo collegio camerale dell’Oregon con il 63% dei voti. Clifford Messina ha ottenuto 4.839 voti ovvero il 6% dei voti per il Partito libertario nel suo collegio nel Texas, unico italoamericano rappresentato nello stato di Bush. In Virginia, che si è rivelato uno degli stati chiave dove la vittoria per il senato tra Webb e Allen è stata in bilico fino all’ultimo, il Partito indipendente dei verdi ha schierato Joseph Oddo che ha ottenuto l’1% dei voti. Troppo pochi per andare lontano, così come i 2.056 voti di Ferdinando Greco non hanno rialzato le sorti del partito nonostante il loro programma basato su più treni, meno traffico. La fedeltà al presidente Bush, l’opposizione ai diritti degli omosessuali e all’aborto sono costati il posto di senatore a Rick Santorum della Pennsylvania, ma con ascendenti probabili di Riva del Garda, che ha perso con il 41% dei voti contro Casey. Nel Rhode Island la comunità di matrice italoamericana ha forse contribuito alla rielezione di Donald L. Carcieri con il minimo scarto di voti: 197.013 contro 189.099. Sono bastati a questo discendente di italiani per mantenere le redini dello stato sotto l’egida del Partito repubblicano con la sua missione di integrità, onestà, compassione, fede, famiglia e servizio alla comunità. Kenneth A Capalbo, indipendente, ha raccolto 13.602 voti quasi l’8% contro Kennedy e Scott per un seggio alla Camera con una piattaforma elettorale basata sulla totale opposizione alla guerra in Irak. Importante la presenza italoamericana nello stato di New York. Il repubblicano Vito Fossella con grande interesse per i problemi della sicurezza e il democratico Michael Arcuri hanno vinto con ampio margine. Le accuse brucianti contro Arcuri accusato di appoggiare il presidente Bush e il decreto repubblicano che revoca l’habeas corpus, cancella le protezioni della convenzione di Ginevra e rende possibile l’imprigionamento permanente dei dissidenti politici non sono state considerate un motivo valido per non eleggerlo. Dan Maffei di Syracuse ha perso la sua corsa alla Camera per poche migliaia di voti così come Eric Massa nonostante un intervento di sostegno da parte dell’ex-presidente Bile Clinton. Dure battaglie per i Repubblicani che hanno rischiato di perdere molti altri seggi soprattutto per la scarsa attenzione ai problemi interni a favore dell’infausta avventura in Irak. Il candidato Italo Zanzi, repubblicano conservatore nel primo distretto di New York ha perso di fronte a Bishop, 39% contro 61%. Uno scarto netto che non lascia dubbi. Zanzi è nato a Port Jefferson il 18 maggio 1974 poco dopo che i suoi genitori erano emigrati legalmente negli Stati Uniti dal Cile. Nessuna risposta alle richieste, ma probabilmente si tratta di un discendente di varesini emigrati in Sudamerica. Zanzi parla correntemente inglese e spagnolo. Questa è la sua opinione in tema di immigrazione :
" In quanto figlio d’immigrati legali, apprezzo in modo particolare il loro contributo a questo grande Paese. Tuttavia il nostro Paese si è sviluppato perché abbiamo stabilito e fatto osservare le leggi, che permettono al nostro popolo di prosperare e di vivere bene. L’immigrazione illegale è un grande problema nel Primo Distretto. Ha conseguenze sulle nostre scuole, ospedali e sulla qualità della vita. E’ indubbio che la lotta all’immigrazione illegale è responsabilità del governo federale e che i nostri funzionari federali non stanno facendo il loro lavoro. Se sarò eletto, la lotta all’immigrazione illegale sarà la mia priorità. Mi adopererò per avere confini sicuri e per perseguire chi trasporta gli immigrati illegali. M’impegnerò per ottenere fondi federali per aiutare le autorità locali ad eliminare le violazioni del codice e della legge che hanno origine dall’immigrazione illegale e per proteggere la qualità della vita dei residenti nel Primo Distretto".
Gli elettori non gli hanno dato retta. Jim Oberstar è nato nella cittadina mineraria di Chisolm nel Minnesota e rappresenta il suo 16° distretto dal 1975 ed è al suo 16° mandato, il più lungo nella storia. Fa parte del comitato trasporti e infrastrutture che ha giurisdizione sul trasporto di superficie interno, merci e passeggeri, il sistema fluviale inclusa la via d’acqua del san Lorenzo, il commercio marittimo internazionale, il supporto del corpo degli ingegneri delle risorse idriche della nazione e il programma di acque pulite. Il 64% egli elettori gli ha rinnovato la fiducia. Non è andata bene, almeno in termini numerici ad un altro discendente di italiani di Detroit, Tony Trupiano. Nonostante il suo ruolo nel mondo del lavoro, la sua attività nel mondo delle pubbliche relazioni, le trasmissioni radio, i libri scritti e il suo attivismo nel partito democratico, ha raccolto il 43% contro il 54% di McCotter, ma è certo che si ripresenterà con maggiori possibilità nel prossimo futuro. Nel distretto n. 10 Francisco Richard "Rick" Gualdoni ha ottenuto 1.894 voti ovvero l’1% del totale. Gualdoni, discendente di migranti italiani di Cuggiono in provincia di Milano arrivati a Detroit a partire dal 1881 e abita a Lapeer, Michigan dove lavora nel settore dell’informatica. Le sue idee aderiscono a quelle del Partito della costituzione. Nessuna possibilità di vittoria, desiderio di far sentire in ogni caso la propria voce troppe volte schiacciata dal dualismo storico repubblicani-democratici. I princìpi del partito sono :
1. Vita: Per tutti gli esseri viventi, dalla concezione alla morte naturale. 2. Libertà: Libertà di coscienza e di azione per l’individuo autonomo. 3. Famiglia:Un marito e una moglie con i loro figli come istituito dalle leggi divine. 4.. Proprietà : Diritto di ciascun individuo di possedere e amministrare la proprietà personale senza carichi statali. 5. Costituzione e il Bill of Rights interpretato secondo le reali intenzioni dei Padri Fondatori. Legge americana del 1791 che costituisce i primi dieci emendamenti della Costituzione riguardanti i diritti dei cittadini,dei singoli Stati e del governo federale). 6. Diritti dello Stato: Tutto ciò che non è specificatamente delegato dalla Costituzione al governo federale è riservato allo stato e alla giurisdizione locale. 7. Sovranità americana. Il governo americano s’impegna a proteggere le frontiere, il commercio e alla difesa comune degli americani senza coinvolgersi in alleanze con gli stranieri.
Ernesto R Milani 10 novembre 200 e-mail Ernesto.milani "at" gmail.com (per ridurre lo spamming è stato omesso il carattere @ e sostituito con "at")
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