Ecco quello che è rimasto di 2 magnolie secolari
abbattute
in Aprile 2004 in Via Zenoni
Lettera inviata:
All’Egr.
Sig. Sindaco
+ cc.
All’assessore all’edilizia
Alla Commissione edilizia
All’ufficio tecnico comunale
Al comitato difesa ambientale
Al comitato di via Ticino
Alla parrocchia di Cuggiono
Cuggiono, 26 aprile ’04
Oggetto:
Magnolie monumentali abbattute.
Egr. Sig. Sindaco,
quello che è successo in via Zenoni al n.1 è assurdo.
Parliamo di due Magnolie monumentali. Di alberi centenari alla cui ombra diversi di noi sono cresciuti e che hanno visto crescere i nostri padri e i nostri nonni. Sono bastate poche ore, lo scorso giovedì, per tagliarle alla base. Tutto per lasciare spazio a una futura nuova costruzione, che andrà ad occupare un terreno ormai sgombro da questi “fastidiosi” grandi alberi che avevano solo il torto di essere enormi e di essere proprio lì, nel centro del paese, ad occupare “inutilmente” spazio, ad intralciare la costruzione di una nuova palazzina per la quale, c’è da scommetterci, non verranno neanche rispettati gli “standard” che con la fame di denaro delle casse comunali verranno tranquillamente monetizzati.
Cosa sta succedendo in questo paese? Ultimamente assistiamo ad operazioni che col buon senso non hanno proprio nulla a che fare.
Non sappiamo come definire il nostro stato d’animo. Rabbia, angoscia, strazio. Qualcuno di noi ha pianto. Certo, ha pianto come un bambino, anche se bambino non lo é più da un pezzo.
Rabbia , angoscia, strazio. Sono questi i sentimenti di tutti coloro che hanno visto quello che è successo.
Del resto basta fare due passi fino in via Zenoni e rendersene conto. Lo faccia anche lei per favore.
E’ difficile trovare le parole per definire questo scempio.
Non è una cosa normale quello che sta accadendo ultimamente a Cuggiono.
Nessuno dica che questo è normale. Magari sarà “legale”, ma normale no!
Se la normalità è questa,. allora siamo in un mondo di folli.
Ci sentiamo anche pesantemente presi in giro. Sono circolati disegni dove questi due alberi erano evidenziati e dove era sottolineato che “queste magnolie sarebbero rimaste al loro posto”.
Non sappiamo se questo fosse un modo per ingannare chi ha visto i disegni o il progetto fosse
realmente quello descritto e l’immobiliare acquirente abbia pensato di creare i presupposti per una futura“variante in corso d’opera”; o se invece questa variante fosse già passata in commissione edilizia.
Sinceramente non sappiamo quale di queste alternative sia preferibile.
Fatto sta che un danno irrimediabile è stato fatto. E purtroppo temiamo che di questi tempi non sia neanche l’unico.
Se “tanto ci da tanto” ci domandiamo cosa potrà succedere di questo passo.
Da giovedì siamo tutti un po’ più poveri.
Di fiducia nelle istituzioni che dovrebbero avere a cuore il nostro paese innanzitutto.
E di verde, di bellezza, di armonia di due alberi monumentali che in un paese civile si sarebbero stati salvaguardati gelosamente, di uno spazio che si sarebbe potuto comunque edificare salvando questi giganti secolari.
Ne avrebbe tra l’altro guadagnato il valore della stessa costruzione.
Un costruire intelligente sa fare queste cose e le valorizza. Altrove avviene, perché da noi no?
Evidentemente stiamo pretendendo troppo. Questa cultura evidentemente non c’è o ce n’è sempre meno. E ci sembra che questo vuoto venga riempito dalla furbizia e da qualcosa che se non si può chiamare speculazione, ci assomiglia molto.
Che futuro ci aspetta, signor sindaco?